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Criticism

“Emanuele Viscuso: cercando la quarta dimensione”

a cura di Paola Fusco

Paola FuscoEssere per poter andare oltre, con l’ausilio dell’arte, è una scelta di vita, un credo, afferma Emanuele Viscuso, scultore palermitano abitante da molti anni a Milano, nel cuore di Brera, il quartiere degli artisti. Cercare di accedere al cosmico è l’unica speranza consentita all’uomo e facendo arte, o vivendo l’arte, si supera la materialità della vita che è già essa stessa un’opera d’arte che creiamo giorno dopo giorno, ora dopo ora, minuto dopo minuto rivisitando il passato, vivendo il presente e immaginando il futuro. Emanuele Viscuso si serve principalmente del legno per le sue opere, strutture di materiale povero che sono l’esternazione della sua ricchezza interiore e del suo bisogno di armonia in cui il vero, il buono e il bello convergono. Frank Lloyd Wright diceva: ”La semplicità e la compostezza sono le qualità che misurano il vero valore di ogni opera d’arte”, e queste sono le peculiarità delle sue sculture così essenziali e così preziose che incuriosiscono lo spettatore e ne catalizzano l’attenzione. Frutto di una ricerca estetica che scaturisce dalla sua spiritualità, esse aspirano all’espansione senza limiti, alla quarta dimensione. Libertà e legge, romanticismo e razionalità sono le matrici delle sue strutture protese verso l’alto, che si estendono verso l’ignoto lasciando supporre sempre nuove evoluzioni. Laureatosi in legge a Napoli, si trasferisce a Milano nel 1973 dove incomincia la sua attività artistica, facendo le sue prime mostre e, raccogliendo il consenso del pubblico e dei critici, viene invitato negli Stati Uniti dove espone con successo e dove sono i suoi più importanti collezionisti come Frank Sinatra, Liza Minnelli ed Ethel Kennedy. Si considera un fortunato, un privilegiato, perché fa ciò che vuole ed aspira all’apprezzamento di tutti i fruitori delle sue opere d’arte per comunicare loro il suo entusiasmo per la vita, il suo stupore e il suo interesse per tutto ciò che lo circonda. E’ anche un bravo poeta e un buon compositore di musica e le sue sculture sono, per l’appunto, impregnate di vibrazioni pur essendo minuziosamente attente e calcolate. La successione degli elementi, così armonica e lineare, crea non soltanto eleganti strutture ma creature con una loro linfa vitale imperitura, destinate ad un mondo immaginifico fatto di solida fragilità, di nitore e di bellezza. Così da un sottile lavoro intellettuale e da un sentimento profondo, da istinto e ragione, dalla voglia di dare il meglio di sé stesso, Emanuele Viscuso offre queste emanazioni terrene e tangibili, in fuga verso l’ignoto. La perfezione del suo lavoro non è sterile ma miracolosamente generosa, e lo spettatore può in essa avvertire la purezza e la fede che vi risiedono. Nessun rapporto quindi tra le sue proposte e il costruttivismo, l’arte optical e l’arte povera; messaggi diversi i suoi di un artista istintivo e informale che lavora con controllo e razionalità.