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Criticism

Musica dell'universo

a cura di Emanuele Viscuso

Con le mie sculture parlo di movimento e di tempo che passa ritmicamente. Di spostamenti che avvengono armonicamente, di calcoli non calcoli che ci riportano a Leibniz. Di musica dunque. Non e' il caos oh il caso o I'irrazionalità a regolarle ma un attento dosaggio di calcoli e di alternative che portano ad altri calcoli e ad altre alternative durante la crescita dell'opera, in un bivio continuo di possibilità che esprimono la scelta creativa del compositore sottoposta e delle necessità armoniche che rappresentano la regole fisse della musica. Cosi' lo stesso strano miscuglio porta le mie strutture a essere una sorta di musica solida non da essere ascoltata ma vista, non da essere udita ma toccata e attraversata. Un po' come tradurre dal latino al greco ma lasciando inalterato il senso, un po' come pensare ad un diverso stato allotropico della stessa sostanza Cosi' io prendo i miei moduli e il metto assieme secondo una legge. I moduli da soli non rappresentane nulla e la legge da sola non ha senso. Ma assieme avviene il miracolo. Due sostanze diverse danno luogo a una reazione che crea un composto assolutamente impensabile prima. Come due gas, idrogeno e ossigeno. che assieme danno acqua. Cosi' il modulo un mio ben preciso tipo di modulo e la legge, la mia legge, ecco che danno luogo a queste strutture che non hanno bisogno di didascalie per parlare di sé. Ogniqualvolta studio un modulo cerco in esso quello a cui può dare origine, anche se ciò non appare chiaro e immediato, perché so che ogni cosa ha un suo preciso codice geometrico come i cromosomi hanno un codice da genetico All'occhio esperto sarà sufficiente un esame microscopico per stabilire se un cromosoma e' di un uomo oppure di un ragno ma basta un bambino a capire che le gemme sugli alberi hanno già in se' il fiore e il frutto che diverranno. Ed e' questo divenire che mi interessa, questa potenzialità delle cose di trasformarsi dicendoci che c'è' dell'altro oltre quello che vediamo, questo frutto che c'è in ogni gemma. E mi entusiasmo ogniqualvolta da un singolo modulo vedo i suoi possibili sviluppi, ciò che già nella sua forma esso contiene anche se non si vede, la sua precisa potenzialità, la sua decisa necessita' di trascendenza. E scopro che se il modulo e' fatto di tre dimensioni, quando esso si manipola queste diventano quattro e poi cinque e poi sei, e la fissità diventa movimento, il movimento tempo, e la materia scompare, spodestata dal "Principio" , l'involucro materiale delle cose rivela la sua essenza, il suo spirito. Voi non ci crederete ma, a volte, queste sculture le vedo volare. Nel tentativo di cercare ulteriori aperture a nuovi e più profondi significati di queste potenziali trasformazioni ho iniziato a riflettere su un altro aspetto, ancora più interessante della serialità modulare: la ripetitività dei gesti, dei moduli di comportamento Per coglierne il significato dovremmo imparare a trascendere ogni nostra singola azione trasponendola nell'incalcolabile risultante di tutti i comportamenti umani, iniziare cioè a ragionare in chiave planetaria Tra pochi giorni, come ci avvisano i giornali, saremo cinque miliardi. Moltiplichiamo per cinque miliardi ogni nostro gesto e cominceremo a capire il perché di certi fenomeni e l'importanza anche nelle più piccole cose di ogni giorno, di ogni nostra singola azione. Essa, come la gemma sull'albero, contiene già tutte le sue più estreme conseguenze che possono portare a un paradiso terrestre oppure a un deserto totale. Impariamo quindi a pensare in termini modulari e poi ad armonizzare ogni nostra azione e ad intravederne vederne i risvolti più lontani e potenziali. Sara' un lavoro duro ma anche I'unico modo per continuare a gioire del grande concerto della vita e di partecipare, senza stonature, all'armoniosissima Musica dell'Universo.
Emanuele Viscuso
Dal tema per il concorso di arredo urbano "Città Di New York» - New York 1986